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Ex centro direzionale Alitalia
- Posizione dell’area: via Alessandro Marchetti n. 111
- Superficie totale dell’area: 106.756 mq
- Anno di abbandono: 2009
- Proprietà: Gruppo Lamaro
L’ex simbolo della compagnia di bandiera, ora è un relitto che giace da undici anni sulla Collina della Muratella lungo la via per l’aeroporto di Fiumicino.
Nel 1991, al momento dell’inaugurazione, il centro direzionale Alitalia contava 5 edifici all’avanguardia collegati tra loro da una serie di tunnel in modo da agevolare gli spostamenti da una palazzina all’altra restando sempre all’interno delle strutture. Ora uno di questi collegamenti è interrotto, dall’altro capo si vedono persone al lavoro dietro una scrivania, non un miraggio, ma la favorevole sorte della palazzina A che è stata riutilizzata come sede di uffici da alcune multinazionali: Mazda, Eurobet, Land Rover, Jaguar. E’ stata l’unica a restare attiva da quando nel 2008, a seguito della grande crisi, per non alzare bandiera bianca ed evitare la fusione con la compagnia dell’Air France, l’Alitalia viene acquisita dalla CAI in amministrazione straordinaria per 1’052 milioni di euro. Questa manovra ha portato al licenziamento di 10’034 dipendenti svuotando in modo irreversibile i 2’730 ambienti del centro direzionale. Arbusti ed erbacce spaccano l’asfalto del parcheggio davanti l’entrata, solitamente adibito a discarica abusiva, per la cui bonifica vengono spesi annualmente dalla regione Lazio circa 80mila euro. Lo stato di abbandono è evidente, le cicatrici inferte dagli incendi che hanno divorato il quinto piano della palazzina B, uno nel giugno del 2020 e l’altro nello stesso plesso datato al 2019, rapiscono l’attenzione dei visitatori fino a quando non ci si imbatte nella strumentazione disseminata all’esterno delle strutture quali estintori, scrivanie, monitor e vetri infranti. Il contesto desolato ha attirato molteplici writers che hanno usato le pareti esterne degli edifici come banchi prova per la loro fantasia. La massiccia struttura, che nonostante lo stato in cui riversa appare solida, al suo interno mostra danni provocati alle pareti, agli impianti elettrici e all’arredamento, che si può ritrovare al di fuori delle finestre rotte, riversato sulla strada, nel caso in cui manchi all’appello. Dal soffitto gocciola del liquido da tubature scoperte, i pannelli che le coprivano sono riversati in terra, e così in molti degli ambienti visitati, pende sempre qualcosa dal soffitto, che non sia già caduta in terra; che siano cavi, tubature o pannelli ormai poco importa.
Ristrutturazione? Si, ma non adesso.
L’Alitalia vende nel 2002 il centro direzionale della Muratella alla holding Peabody-Lamaro, restando in affitto fino al completamento della nuova sede da 60.000 mq presso Fiumicino. Una volta che l’Alitalia avrà cambiato sede, la holding Peabody-Lamaro potrà dedicare alle strutture della Muratella un’importante ristrutturazione al fine di creare un moderno business park in grado di ospitare numerose aziende.
Questa la prima delle tante idee, fantasticando sul potenziale del centro direzionale. Nel dicembre del 2012, dopo anni di stallo, il gruppo Lamaro ottiene l’accordo di programma da 37 milioni di euro con la regione Lazio, siglato dall’assessore all’urbanistica, Luciano Ciocchetti. Ma non si parla più di business park con numerose aziende, una variazione ai sensi dell’art. 3 ter comma 1 e art. 4 comma 1 lett. b) della L.R. 21/2009 per il cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale. Si parla infatti di un centro abitativo nuovo, che sia polo di aggregazione sociale costituito da 10 edifici per un totale di 1500 nuclei abitativi, con annessi negozi, parchi, un centro commerciale, una scuola, un auditorium, l’ampliamento dei percorsi pedonali, servizi pubblici e spazi comuni. Ma fino al 2015 non succede nulla, finché, il 5 maggio dello stesso anno, non arriva una comunicazione del presidente del municipio XI, Emanuela Mino, affermando che la Commissione Urbanistica comunale ha approvato le opere pubbliche che saranno realizzate a seguito della demolizione e ricostruzione del complesso dell’ex Centro Direzionale Alitalia, un piano da 8.5 milioni di euro. Il tempo passa, il progetto viene nuovamente vagliato dalle autorità competenti, le stime di spesa diminuiscono ma nulla ancora succederà in quel della Muratella se non qualche copioso furto di rame. E’ il 2018 e arriva una nuova notifica dalle autorità regionali, questa volta è il verbale n.68 della seduta capitolina in cui si delibera l’accettazione QI 103510/2012 di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d’uso dell’area che interessa l’ex centro direzionale Alitalia ad opera delle società “FRECCIA ALATA 2, “MILLENIUM”, “PEABODY LAMARO ROMA”. Seguendo lo schema di questi aggiornamenti, nel 2021 dovremmo aspettarci l’ennesima approvazione di un progetto in cantiere da quasi un decennio che sta annaspando nell’immobilismo esecutivo trascinato a marcire sul fondo dalla maledizione del centro direzionale.
La redazione di Scomodo ha contattato le autorità competenti per la ristrutturazione, nonché i vari responsabili dei progetti proposti, gli architetti, le agenzie stesse e l’assessorato all’urbanistica, per dare una risposta riguardo il futuro e il presente di questa struttura, non ottenendo alcuna risposta. La mancata trasparenza nel dichiarare le cause dei ritardi alla messa in opera della demolizione dell’area interessata, a cui dovrebbe seguire il vero lavoro di riqualifica urbana, rende la possibilità di giustificare le continue posticipazioni e l’incuria ancora più remota.