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Questa è la nostra domanda, che darà il via al dibattito:
L’opera è volutamente un abbozzo, la traccia di un universo infinitamente più articolato. In che modo l’essenzialità è funzionale a descriverne le sfaccettature?

Pensavo fossero ciliegie e invece era fusaggine
di ELISA MOSSA


Elisa Mossa nasce a Urbino nel 1989, vive e lavora tra Urbania (PU) e Pescara. Dopo aver studiato Cinema d'Animazione Sperimentale si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Urbino. Vicepresidente di ALMA e membro del Comitato Scientifico di OTTN Projects, lavora come artista visiva e come curatrice di progetti di arte contemporanea.

"Pensavo fossero ciliegie e invece era fusaggine" è un appunto. Mi incuriosiva il fatto che un frutto così appariscente ed invitante fosse altrettanto pericoloso. Mi affascina pensare che si utilizza per disegnare e utopicamente quindi produrre disegni velenosi. Quanto siamo consapevoli che ogni immagine prodotta non è mai neutra? Ho scelto una frase così descrittiva come titolo perchè mi interessava relazionarla al disegno, in cui c'è una composizione abbozzata, segni, pieni e vuoti che accennano una natura selvatica, che esiste a prescindere dal mio pensiero ingenuo, dal mio bisogno di darle aggettivi."

Partendo dal presupposto che la persona è ed esiste nei diversi frangenti di trasformazione perenne che la connotano, le opere di Elisa Mossa vanno lette come i tasselli di un unicum: ogni disegno è un frammento tra i mille cocci che compongono Elisa stessa, letto da un’angolazione diversa, sviluppato in forma nuova. Giocando sull’idea della trasformazione i concetti di assenza e presenza sono qui dicotomie semplici di verità: l'utilizzo del bianco e il nero nei disegni di Elisa non è un limitare il possibile, bensì un invito all’essenza, all'osservare la traccia innegabile che resta delle cose e di sé. Pensavo Fossero ciliegie e invece era fusaggine si posiziona in questo mappamondo come un abbozzo, un segno di qualcosa visto di passaggio: la semplicità di un'osservazione, distillata nella costellazione che è la persona, la costellazione che è Elisa.

25 MAGGIO / h 21.00



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L'incontro sarà uno spazio aperto al confronto e al dialogo sull’arte insieme altri partecipanti.





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Contemporary Italian è un progetto che nasce dalla collaborazione di OTTN con Scomodo allo scopo di restituire all’arte la centralità come strumento di comprensione e interrogazione del presente.

OTTN Projects è un’organizzazione culturale no profit gestita da sole donne che mira a creare nuove interazioni tra arte, persone e culture attraverso il contatto con l’arte contemporanea. Spinta dalla convinzione che l’arte debba poter raggiungere qualsiasi tipo di comunità, OTTN esplora diversi metodi di comunicazione artistica attraverso progetti che puntano al sostegno concreto di artisti e iniziative che promuovono l’arte in tessuti comunitari inconsueti.


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