Il disaccordo del secolo

Di che tratta il piano di “pace” proposto da Trump, perché è l’ennesima iniziativa (volutamente?) miope ed unilaterale, e cosa invece rende insonni le notti dei leader arabi: uno sguardo d’insieme su prove di forza statunitensi ed ipocrisie tutte mediorientali.

30/03/2020

Il 28 gennaio 2020, Donald Trump ha presentato il suo “Peace to Prosperity Plan” per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese, scatenando il fermo rifiuto della Lega Araba. Alla conferenza di presentazione alla Casa Bianca però, non è tanto l’assenza di rappresentanti palestinesi a fare scalpore quanto più la presenza di ambasciatori di stati arabi come l’Oman, il Bahrain e gli Emirati Arabi Uniti, a testimonianza del loro appoggio al piano unilateralmente stilato da USA e Israele. Andando oltre le dichiarazioni di intenti ufficiali e scavando più a fondo nella storia recente delle relazioni regionali, sembra che l’interpretazione classica dello schieramento occidentale-israeliano contro quello (pan)arabo filo-palestinese non sia più così applicabile.

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