Riders

Protagonisti di una città vuota

Fotoreportage realizzato in collaborazione con Perimetro

 

Milano, Piazza XXIV Maggio, uno degli snodi solitamente più affollati della città ha assunto ora una nuova forma silenziosa e tranquilla. Gli unici ad animare e attraversare la piazza sono i riders, per i quali il lockdown non ha costituito un freno all’attività lavorativa, anche se naturalmente con numerosi pro e contro: “c’è troppa gente ora che fa questo lavoro”, lamentano infatti molti di loro. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo è stato senz’altro un anno di svolta per i fattorini del food-delivery,  tanti si sono avvicinati al settore proprio con l’arrivo dell’emergenza sanitaria, come Youssouf, che racconta: “Lavoravo nella cucina di un ristorante, poi hanno chiuso e ho iniziato a fare il rider per continuare a mantenermi nell’attesa di poter tornare al mio mestiere”.

Al tempo stesso, per quanto questa strada abbia costituito spesso un’ancora di salvezza in assenza di altre fonti di remunerazione, si è parlato molto anche dei dispositivi di protezione mancati per larga parte del primo periodo di emergenza, delle insidie degli algoritmi delle piattaforme, e della mancanza di tutele sufficienti per questi lavoratori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La strada verso una regolamentazione realmente virtuosa per tutti è ancora lunga ma si può dire che questo percorso abbia quantomeno avuto inizio e che l’attenzione mediatica per il fenomeno sia sicuramente aumentata. Comprendere quali sono i volti e le storie di chi si cela dietro questa complessa struttura può risultare altrettanto funzionale per riflettere su questo nuovo impiego che nella maggior parte dei casi viene percepito solo da lontano, sul quale manca ancora una presa di consapevolezza rispetto a quali siano le figure che lo svolgono ogni giorno.

 

 

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Articolo di Arianna Preite Foto di Pier Costantini